La nuova mostra del Mémorial de la Shoah
AUGUST SANDER: PERSEGUITATI / PERSECUTORI, UOMINI DEL XX SECOLO
Dall’8 marzo al 15 novembre 2018, Parigi
Attraverso l’espressione di un viso, possiamo immediatamente determinare che lavoro compie o non compie l’individuo, nei suoi tratti possiamo leggere se prova tristezza o gioia, perché la vita lascia immancabilmente dei segni sul volto. Una poesia recita: “In ogni volto umano, è scritta la sua storia nella maniera più chiara. Qualcuno sa leggerla, altri no.” August Sander.
Dall’8 marzo al 15 novembre 2018 il Mémorial de la Shoah dedica una grande mostra ad una serie di ritratti realizzati durante il Terzo Reich da uno degli esponenti principali della fotografia tedesca, August Sander (1876-1964). Riconosciuto a livello internazionale come uno dei padri fondatori dello stile documentario, August Sander è l’autore di numerose fotografie icona del Novecento.
Impegnato ad esercitare la sua professione di fotografo in uno studio di Colonia, August Sander decide, nell’immediato primo dopoguerra, di impegnarsi in un progetto che diventerà il lavoro di tutta la sua vita: col titolo di (Menschen des 20. Jahrhunderts, intraprende l’idea di produrre uno spaccato fotografico che rappresenti la società tedesca della Repubblica di Weimar. La sua prima pubblicazione, Volti dell’epoca, edita nel 1936 viene vietata alla vendita dal regime nazionalsocialista che ne fa distruggere i negativi. Nel 1938 Sander scatta numerose fotografie di identità ad ebrei perseguitati di Colonia che sono costretti dal regime nazista a rifare i loro documenti di identità per far apporre la “J” di Jude (ebreo). Si tratta di fotografie realizzate da Sander con grande cura nonostante la finalità umiliante che doveva servire a marchiare i cittadini tedeschi di origine ebraica. Inoltre Sander realizza scatti di lavoratori stranieri durante la Seconda guerra mondiale.
Successivamente le sue fotografie verranno riunite insieme a quelle realizzate dal figlio Erich, membro del partito comunista tedesco e militante per la resistenza contro il nazismo, negli anni in cui il giovane fu rinchiuso in prigione. Erich Sander, in effetti, svolgeva il compito di fotografo del carcere e utilizzava la macchina fotografica come mezzo per documentare i prigionieri e le loro condizioni, quindi come atto di resistenza. Erich Sander muore in prigione nel 1944 per le conseguenze di un’appendicite non curata. Gli scatti del figlio verranno quindi raccolti dal padre e inseriti nel progetto Uomini del XX secolo alla sezione “prigionieri politici”, per poi includere anche i ritratti realizzati da August Sander ad esponenti nazisti prima e durante la guerra.
L’ambizione di riunire in un’unica pubblicazione i ritratti dei perseguitati e dei persecutori esprimeva per Sander l’esigenza di ricollocare al centro della società tedesca coloro che l’ideologia nazista aveva tentato di disumanizzare, in un senso o nell’altro. Ebrei discriminati o membri delle SA o delle SS non hanno nulla delle pose tipiche della propaganda del regime, ma appaiono come esseri umani di tutte le età e le fattezze, ripresi nella loro normalità.
August Sander non riuscì a realizzare la totalità del suo progetto mentre era in vita, ma i suoi discendenti continueranno il lavoro fino ai giorni nostri.
Queste immagini sono oggi esposte in mostra per la prima volta, insieme alla stampa di provini a contatto, di lettere tratte dalla sua corrispondenza e di elementi biografici sulle persone ritratte nelle foto. Una produzione che mostra ritratti di uomini e donne che furono vittime di una ideologia e che acquistano tutta la loro dignità nel contesto del progetto di quegli Uomini del XX secolo da cui i nazisti avevano voluto escluderli.
La mostra del Mémorial de la Shoah, curata da Sophie Nagiscarde e Marie-Édith Agostini assistite da Noémie Fillon, è realizzata con la partecipazione della Fondazione August Sander e il Centro di Documentazione sul Nazionalsocialismo di Cologna, il più grande sito commemorativo dedicato alle vittime del nazismo in Germania, che fu fondato nel 1988.
Per maggiori informazioni consultare il mini sito dedicato alla mostra