A Rimini la mostra del Mémorial de la Shoah
SPORT, SPORTIVI E GIOCHI OLIMPICI NELL’EUROPA IN GUERRA (1936-1948).
9 marzo – 4 aprile 2014
Palazzo del Podestà – 1º piano
Domenica 9 marzo 2014
Lo sport sotto il Terzo Reich tra adesione e dissidenza.
Presentazione di un percorso didattico con dispensa rivolto agli insegnanti, a cura di Laura Fontana, responsabile per l’Italia del Mémorial de la shoah e fra i curatori della mostra.
Inaugurazione della mostra alla presenza delle autorità cittadine
A seguire visita guidata alla mostra
ll periodo che va dalle Olimpiadi di Berlino (1936) a quelle di Londra (1948) coincide con un’inedita politicizzazione dello sport. Il regime nazista e quello fascista, ma più in generale i regimi totalitari e autoritari, hanno esaltato il corpo degli atleti, incentivando la pratica sportiva per promuovere il mito dell’ uomo nuovo a sostegno di ideologie razziste e utilizzando lo sport come strumento di inquadramento delle popolazioni, di propaganda e di arma diplomatica. Tuttavia, anche in questo tragico periodo, lo sport è stato per numerosi atleti espressione di resistenza e di disobbedienza.
La mostra realizzata dal Mémorial de la shoah di Parigi propone un’inedita lettura di tutto il XX secolo proprio attraverso le diverse declinazioni dello sport sotto questi regimi, concentrandosi essenzialmente sulla Germania nazista e sull’epurazione e arianizzazione della società tedesca che non tralascia nessun ambito sportivo. La carriera di numerosi sportivi verrà spezzata dall’ascesa del nazismo.
Molti subiranno la deportazione e la morte nei lager, oppure pagheranno duramente la propria dissidenza rispetto al regime hitleriano
Un’ ampia sezione tematica integra il percorso con un approfondimento sull’Italia fascista. Al di là delle diversità della politica sportiva attuata da Hitler e da Mussolini, in entrambi i casi lo sport fu contrassegnato da misure di esclusione e di persecuzione nei confronti degli atleti e sportivi “non ariani”, in primo luogo gli ebrei.